IL MATRIMONIO

Allora Almitra parlò di nuovo e disse: Che cosa puoi dirci del Matrimonio, maestro?…

Ed egli rispose, dicendo:

Voi siete nati insieme, e dovrete sempre stare insieme.

Starete insieme quando le bianche ali della morte disperderanno i vostri giorni.

Sì, starete insieme anche nella memoria silenziosa di Dio.

Ma che ci siano spazi nel vostro stare insieme,

E che i venti del cielo danzino tra di voi.

Amatevi vicendevolmente, ma il vostro amore non sia una prigione:

Lasciate piuttosto un mare ondoso tra le due sponde delle vostre anime.

Riempitevi la coppa uno con l’altro, ma non bevete da una sola coppa.

Scambiatevi a vicenda il vostro pane, ma non mangiate dallo stesso pane.

Cantate insieme e danzate e siate allegri, ma che ciascuno sia solo.

Come le corde di un liuto, che sono sole, anche se vibrano per la stessa musica.

Datevi il vostro cuore, ma non lo date in custodia uno dell’altro.

Perché solo la mano della Vita può contenere i vostri cuori.

E state insieme ma non troppo vicini:

Poiché le colonne del tempio sono distanziate,

E la quercia e il cipresso non crescono l’una all’ombra dell’altro.

 

P.s.: Kahlil Gibran !!

NESSUN LUOGO E’ LONTANO – Richard Bach

Rae cara, grazie per avermi invitato…

per il tuo compleanno!

La tua casa e’ distante mille miglia dalla mia,

E io sono uno che si mette in viaggio

solo quando ne vale la pena,

ebbene, ne val proprio la pena,

se si tratta di prender parte,

alla tua festa.

Non vedo l’ora di essere da te!

  

Il mio viaggio è cominciato dentro il cuore

di un piccolo uccello, un colibrì

che conoscemmo insieme, io e te, tanto tempo fa.

 

Lo trovai cordiale come sempre, anche stavolta.

E tuttavia, quando gli dissi che la piccola Rae

stava crescendo e che io stavo andando

alla festa per il suo compleanno con un regalo,

lui rimase perplesso.

Per un pezzo badammo a volare in silenzio,

e alla fine lui mi disse:

“Ci capisco ben poco, in quel che dici,

ma men che mai capisco come mai tu ci vada,

a questa festa”.

“Ma sicuro che ci vado, alla festa” dissi io.

“Cos’é che ti riesce tanto difficile da capire?”.

Lui non rispose niente, lì per lì,

ma quando arrivammo alla casa del gufo,

mi disse:

” Può forse una distanza materiale

separarci davvero dagli amici? Se tu desideri essere da Rae,

non ci sei forse già?”. 

 

“La piccola Rae sta crescendo, e io vado alla festa del

suo compleanno con un regalo” dissi al gufo.

Mi parve strano dire vado, è vero, dopo quanto mi aveva detto

il colibrì, ma lo stesso mi espressi in quel modo,

perchè Gufo mi capisse.

Lui pure restò zitto per un pezzo, seguitando a volare.

Un silenzio tutt’altro che ostile.

Ma, quando mi ebbe condotto sano e salvo a

casa dell’aquila, così mi parlò:

“Ci capisco ben poco in quel che dici, ma

men che mai capisco perchè la chiami

piccola, la tua amica”.

Ma sicuro ch’è piccola”, dissi “dal momento che non è

ancora grande. Cos’è che ti riesce tanto duro da capire?”.

Gufo allora mi guardò, coi suoi occhi profondi color ambra,

mi sorrise e mi disse:

“Pensaci su”.

 

“La piccola Rae sta crescendo, e io vado alla festa per il

suo compleanno con un regalo”

dissi all’aquila.

Mi faceva un pò specie, veramente, dire vado e dire

piccola, dopo quanto mi avevano detto Colibrì e Gufo,

ma lo stesso mi espressi a quel modo,

affinchè Aquila potesse capirmi. 

A gara con i venti di montagna.

Al sopra delle vette,

insieme volammo…

Alla fine lei mi disse:

” Ci capisco ben poco

in quel che dici, ma men che mai capisco la

parola compleanno”.

“Ma sicuro: compleanno” dissi io.

“S’intende festeggiare il giorno in cui ebbe inizio

la vita di Rae, e prima del quale lei non c’era.

Cosa c’e’ di tanto difficile da capire, in questo?”.

Aquila allora incurvò le ali e, dopo

una picchiata rapidissima, atterrò con dolcezza

su una roccia, nel deserto.

“Ci sarebbe stato un tempo anteriore alla nascita di Rae?

Non pensi, piuttosto, che la vita di Rae sia cominciata

prima ancora che il tempo esistesse?”.

  

“La piccola Rae sta crescendo e io

vado alla festa per il suo compleanno con un

regalo.” Così dissi anche a Falco.

Mi suonava un pò strano tuttavia

dire vado, dire piccola e compleanno,

dopo quanto avevo udito da Colibrì,

da Gufo e Aquila, tuttavia così mi espressi

perchè Falco mi capisse.

Sorvolammo veloci il deserto,

e alla fine lui mi disse: ” Sai, capisco ben

poco di ciò che mi dici, ma meno di tutto mi spiego

quel tuo sta crescendo”.

“Ma sicuro che Rae sta crescendo” dissi io. “Adesso è

più vicina all’età adulta, e un anno più lontana

dall’infanzia. Cosa c’è di tanto arduo da capire,

quanto a questo?”.

Falco alfine atterrò su una spiaggia solitaria.

“Un anno più lontanta dall’infanzia?

di lì a poco, scomparve.

Si sollevò di nuovo in volo e, non mi sembra che questo

sia crescere!”

  

Il gabbiano, lo so, era molto saggio.

Volando insieme a lui, riflettei bene

prima di parlare e scelsi con cura le parole,

dimodochè capisse che qualcosa pur

avevo imparato.

“Gabbiano,” gli dissi alla fine

“perchè mi porti in volo da Rae,

quando sai che in realtà io già sono da lei?”.

Di là dal mare, di là dai monti, finalmente il gabbiano

calò e si posò sopra il tetto di casa sua.

“Perchè l’importante” mi disse “è che tu sappia

la verità. Finchè non la sai – finchè non la

capisci veramente – puoi soltanto afferrarne

qualche stralcio, o brandello, e non senza

aiuto dall’esterno: da macchine, uomini, uccelli.

Ma ricordati, ” disse ” che l’essere ignota non

impedisce alla verità d’essere vera.”

Ciò detto, disparve.

 

E’ venuto il momento di aprire il regalo.

I regali di latta e lustrini si sciupano subito,

e via.

Io invece ho un regalo migliore, per te.

E’ un anello, da metterti al dito.

E brilla d’una luce tutta sua.

Nessuno può portartelo via;

non può essere distrutto.

Tu sei l’unica al mondo che riesca a

vedere l’anello che io oggi ti dono,

come io ero l’unico in grado di vederlo

quand’era mio.

Questo anello ti dà un nuovo potere.

Messo al dito, potrai levarti in volo

con tutti gli uccelli dell’aria

– vedere attraverso i loro occhi dorati –

palpare il vento che sfiora le loro

vellutate piume – e potrai quindi conoscere la gioia

di sollevarti lassù, in alto, al di sopra del mondo

e di tutte le sue pene.

Potrai restarci quanto ti parrà,

su nel cielo, al di là della notte, e oltre l’alba.

E quando avrai voglia di tornar giù di nuovo,

vedrai, tutte le tue domande

avranno risposta e tutte le tue ansie si

saranno dileguate. 

Al pari d’ogni cosa che non può toccarsi con mano

o vedersi con gli occhi, il tuo dono si fa

più potente via via che lo usi.

Dapprincipio l’impiegherai solo quando sei fuori casa,

all’aperto, guardando l’uccello insieme al quale voli.

Ma poi, più in là, se l’adoperi ben bene,

funzionerà anche con quegli uccelli che non

vedi; finchè t’accorgerai che non t’occorre

nè l’anello nè l’uccello per volare al di sopra

delle nubi, nel sereno. 

E quando arriverà per te quel giorno, tu dovrai

a tua volta donare il tuo dono a qualcuno che sai

ne farà buon uso; costui potrà apprendere, allora,

che le uniche cose che contano son quelle fatte di

verità e di gioia, e non di latta e lustrini.

 

Rae, questo è l’ultimo anniversario che

festeggio con te in modo speciale.

Dai nostri amici uccelli ho imparato quanto segue.

 

Non posso venire da te,

perchè già ti sono accanto.

Tu non sei piccola, perchè già sei cresciuta:

sei grande e giochi con il tempo e la vita –

come tutti facciamo – per il gusto di vivere.

Tu non hai compleanno, perchè sei sempre

vissuta; non sei mai nata, e mai morirai.

Non sei figlia di coloro che tu chiami

papà e mamma. bensì loro compagna

di avventure, in viaggio alla scoperta delle cose

del mondo, per capirle.

Ogni regalo che ti fa un amico ‘ un augurio di

felicità: così pure questo anello. 

 

Vola libera e felice, ad di là dei compleanni,

in un tempo senza fine, nel persempre.

Di tanto in tanto noi c’incontreremo

quando ci piacerà – nel bel mezzo

dell’unica festa

che non può mai finire.

 

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P.s.: foto di Pansaram!

IL BALLERINO NELL’ALBERO

In questi giorni sto leggendo un libro che mi ha prestato la mia collega…il ballerino nell’albero..di William Boselli….

“ATTENDO OGNI ALBA COME FOSSE LA PRIMA. NON POSSO FUGGIRE DA QUESTO MONDO, POSSO SOLO FARMELO AMICO AL MEGLIO CHE SI PUO’…”

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KITCHEN

I libri non vanno letti a caso..secondo me vanno letti quando ti chiamano…era piu’ di un anno che avevo questo libro in casa..magari qlke volta lo avevo aperto..ma non mi ero mai impegnata piu’ di tanto…e invece mi è saltato agli occhi per caso dopo tanto..ed era il momento giusto per leggerlo…

…Alla fine ho pianto tanto…che frignona…

Nell’oscurità che mi circondava apparve una strada, come sempre accade quando un diavolo ti tenta.

Lei vive solo di impulsi irresistibili. La cosa incredibile è che ha la forza per realizzarli.

Quanti anni avevo quand’ho capito che su quel sentiero buio e solitario l’unica luce possibile era quella che io stessa avrei emanato?

Ero felice che la luce e il vento penetrassero nel mio spirito a poco a poco

In questo mondo non c’è posto per le cose tristi. Nessun posto.

Ognuno è solo se stesso, purtroppo.

Non ero triste per qualcosa in particolare, piangevo per tante cose insieme.

Dio, ti prego, aiutami a vivere.

Era una notte così silenziosa e solitaria che pareva quasi di poter udire il suono lontano delle stelle che attraversavano il cielo. Bevvi e l’acqua sembro’ penetrare nella tristezza del mio essere.

Le persone che vogliono farcela dovrebbero prima di tutto curare qlcsa che cresce. Un bambino, una pianta, che so. Facendolo, si capiscono i propri limiti.

Chi nella vita non conosce almeno una volta la disperazione non capisce quali cose valgano veramente, diventa adulto senza aver mai capito che cosa sia veramente la gioia.

Diventai anch’io un’adulta come tutti gli altri, capace di conciliare le cose più atroci con la vita di tutti i giorni. Era solo così che vivere diventava più facile. Proprio per questo ora avevo il cuore pesante.

Perchè amo quanto ha a che fare con la cucina fino a questo punto? E’ strano. Per me è come ritrovare un’aspirazione lontana, incisa nella memoria dello spirito.

Ognuno vive solo come sa. Felicità è anche non accorgersi che in realtà si è soli.

La nostra natura ci spinge a reggerci in piedi da soli, per quanto disperati possiamo essere.

Stare con un ragazzo significa assumersi delle responsabilità, ma tu te ne freghi. Ti godi i lati piacevoli senza farti problemi e intanto tutto resta in sospeso. (…) Certo, è comodo per te continuare in eterno con questa cosa a metà, nè troppo vicini nè troppo lontani. Amare non è uno scherzo, è anche capire i problemi dell’altro. Ma tu te ne infischi di questa responsabilità, fai la faccia indifferente, hai l’aria di chi sa già tutto…

Le parole son sempre troppo crude e finiscono con lo spegnere luci preziose e fievoli come quella.

Capii che io non ero il centro del mondo. La quota di sofferenze nella vita non variava certo in rapporto a me. Non ero io che potevo decidere. Allora, pensai, tanto valeva godersi, per quanto era possibile, il resto.

Anche chi mi ama prima o poi dovrà morire. Pero’ intanto è vivo.

…Ognuno di noi pensa di avere molte strade e di potere scegliere da se. Ma forse sarebbe più esatto dire che sogna il momento di scegliere. Anche per me è stato così. Ma ora lo so. Lo so con tanta chiarezza da poterlo mettere in parole. La strada è sempre decisa, non pero’ in senso fatalistico. Sono il nostro continuo respirare, gli sguardi, i giorni che si succedono a deciderla naturalmente.

Comincia un altro giorno di realtà. Si ricomincia, come sempre.

Mi accorgo che il destino era una scala e che in quel momento non potevo saltare nemmeno un gradino. Mancare qlke scena sarebbe stato molto più facile ma non mi avrebbe permesso di salire fino in cima.

Come avrei voluto raggiungere, il più presto possibile, il momento in cui i ricordi sarebbero stati solo ricordi!

Quando eravamo abbracciati, conoscevo parole che non erano parole. Mi sembrava straordinario stare così vicino a qlcno che non erano i genitori, qlcno diverso da me, un altro.

Pero’ un amore che non sembri l’ultimo della vita, per una donna non è che un inutile passatempo.

Vorrei essere felice. Più della fatica di continuare a scavare nel fondo del fiume, mi attira il pugno di sabbia dorata che ho trovato. Vorrei che tutte le persone che amo fossero più felici di quanto non siano.

Non posso più restare qui. Momento per momento vado avanti. E’ il flusso del tempo che non si puo’ fermare, non posso farci niente. Io vado. Una carovana si ferma e un’altra riparte. Ci sono persone che potro’ incontrare ancora, altre che non rivedro’ più. Persone che passano senza che io me ne accorga, persone che incrocio appena. Man mano che li saluto, ho la sensazione di diventare più pura. Devo vivere guardando il fiume che scorre.

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CHE TU SIA PER ME IL COLTELLO

Voglio che tu sia per me il coltello, e anch’io lo saro’ per te, prometto.

Per proteggerla da me, d’ora in avanti avrei dovuto semplicemente rimanere con lei, per sempre.

Ma con te non mi comporto in modo logico: solo in modo follemente logico. E non voglio nemmeno aspettare perchè il tempo con te è diverso. E’ circolare, e ogni momento si trova esattamente alla stessa distanza dal centro.

Non riesco a dormire.

Sto cercando un compagno per un viaggio immaginario(…)ho bisogno di un compagno reale per il mio viaggio immaginario.

Se è davvero cosi’, se ti senti tra parentesi, permettimi allora di infilarmici dentro, e che tutto il mondo ne rimanga fuori, che sia solo l’esponente al di fuori della parentese e che ci moltiplichi al suo interno.

Sei un tale enigma. Non è obbligatorio risolvero, dici tu, stai solo con me. OK, sono con te.

…La somiglianza che esiste tra noi…la somiglianza che esiste tra due tazze rotte esattamente nello stesso punto…

Concediti a me, lasciati andare, apri un po’ i pugni dalle nocche bianche(…)e più ancora peccato che io non mi trovi vicino a te ogni mattina quando ti svegli, per scioglierti le dita e accarezzarti le nocche.

Vorremmo staccarci ma non ne siamo capaci, e negli occhi di entrambi si aprono altri schermi in profondità. Penso a come un attimo simile ricordi il momento della tragedia, dopo la quale niente sarà più come prima.

Mi dispiace, ho provato ad abituarmi a te, ci ho provato sul serio, ma non sono riuscita a superare i tuoi tumulti, i tuoi illusionismi.

Per un po’ forse continuero’ ad urlare il tuo nome a me stesso, nel cuore. Ma alla fine la ferita si cicatrizzerà.

Esisteremo solo per noi.

Perchè è sveglia? Le donne perbene dormono a quest’ora, non si aggirano in piena notte tra la cucina e la veranda.

Provo qualcosa che non credevo esistesse: piacere e dolore a un tempo, proprio nello stesso punto.

Ho dimenticato la cosa più importante, giuro di proteggerti ocme un amico.

…Colori che, prima di conoscerti, non ero sicuro che esistessero.

A volte provochi in me dolori simili a quelli che si provano durante la crescita -nelle articolazione dell’anima, pero’. E’ una sensazione strana. In ogni tua lettera imparo su di te qualcosa di nuovo e d’inatteso, ma mi separo anche da qualcos’altro che pensavo e immaginavo di te. Certi giorni sento che sono ancora molto lontano dal conoscerti come vorrei.

Com’è che sai dare, e cosi’ bene, ciò che non hai mai ricevuto?

Che è un peccato che tu e io non possiamo essere amici. Semplicemente amici. Un’amicizia sincera, come tra due uomini. Sul serio, perchè non sei un uomo? Risolverebbe un sacco di problemi.

Il coraggio è assecondare i desideri della propria anima.

L’angoscia che tutto quello che c’è di buono in me non sarà mai dato a nessuno, e nessuno lo vorrà mai. Ma cosa c’è di buono in me?

Tra me e lei c’è un legame che non posso descrivere a parole. Perchè non è nelle parole, è nel corpo, nel contatto, nelle sensazioni sottopelle…

Senti, forse ti cerco già da anni, ti cerco disordinatamente, a casaccio, e continuo a brancolare. Capisco che ti sto cercando da molto tempo come uno che cerca una finestra in una stanza piena di fumo.

Se provi qualcosa per me, l’ombra di un sentimento, aiutami, non desistere. Ora, sii per me il coltello.(…) Aiutami contro di me, ti prego.

Per un attimo tocchi il mio dolore a mani nude e io sento che ti è caro. Vuoi sinceramente che non lo viva da sola. E un attimo dopo fuggi il piu’ lontano possibile…Ti prego solo di non andartene, perchè se te ne vai ora non farai più ritorno. Fuggirai oltre i confini del mondo e non vorrai ricordarti di quello che è iniziato qui, tra me e te, quando l’anima si apre così, lentamente e con dolore, verso un’altra persona.

C’è un punto in cui io e te cominciamo a parlare lingue diverse. E poi, cosa ne capisci, tu, di questa meraviglia, quando un perfetto sconosciuto all’improvviso si trasforma nel fulcro vivo di tutti i tuoi sentimenti, di tutti i tuoi pensieri e tutte le fantasie?

Non lo capisco. non mi capisco con te. Era come avevi detto tu: nel punto in cui ti sono più vicino, sono anche più sfuggente che mai.

Cosa augurarti? A dire il vero, dovrei augurarti te stessa, perchè tu sei il regalo più prezioso, più raro a cui possa pensare.

Svelare a una persona qualcosa che non sa di se stessa è un grande dono d’amore. il più grande.

Vorrei poterti toccare, annusare il tuo sudore, osservarti mentre fai una cosa qualsiasi.

In nessun caso vorrei voltare le spallea quello che c’è tra di noi. Sono disposta ad aspettare quanto occorre, quanto ti occorre. Perchè “quello che c’è tra di noi” merita l’attesa. (…) non credo che tu sia la persona in grado di guarirmi dalle ferite interiori; ma forse, in questa fase della mia vita, non ho tanto bisogno di un medico quanto di una persona che abbia una ferita simile alla mia.

Ma io credo, con tutto il cuore, che ci sia un luogo, forse non il giardino dell’Eden, in cui potremo stare insieme. Un luogo che nella “realtà” non è più grande di una capocchia di spillo, per via delle inevitabili restrizioni; ma per noi sarà grande abbastanza, e lì potrai essere te stesso, chiunque tu sia. Solo di una cosa nonsono ancora sicura, ed è questo che mi frena: forse non sei in grado di credere che esista al mondo un luogo in cui tu possa essere te stesso , e sentirti amato. (Perchè, se è così, non crederai mai che qualcuno possa amarti)

All’inizio ci siamo toccati come se fossimo degli estranei. Poi ci siamo toccati come ci hanno insegnato a farlo. Solo alla fine abbiamo osato toccarci come facciamo noi due.

Com’è possibile essere liberi senza essere crudeli?

Tu sei l’unico a cui voglio dare quello che risvegli in me.

Cerco anche di non pensare a te. Ma tu, naturalmente, sei sempre più veloce di me.

Amore è il fatto che tu sei per me il coltello con cui frugo dentro me stesso

Non ho posto nella tua vita. Avrei già dovuto rassegnarmi. E se anche tu lo volessi, non oseresti trovarmi un posto libero nella tua “realtà”. (…) Nascondi a lei il mondo della tua immaginazione e a me quello della tua realtà. (…) E qual’è il luogo in cui vivi veramente, una vita completa?

Come sei entrato nella mia vita? Com’è possibile che fossi cosi’ indifesa? E non sei nemmeno entrato da una finestra o da un lucernaio. Sei riuscito a trovare una fessura attraverso la quale mi hai trafitto il cuore.

Dimmi, quante volte al giorno provi una fitta di dolore pensando: non le scrivero’ mai questa cosa. Non conoscerà mai questo momento?

Lui mi aspetterà, senza timori e senza angosce, finchè saro’ in grado di parlargli. Capisci? Non esiste l’obbligo di raccontarci sempre tutto e non sentiamo il bisogno di aggiornarci sull’intensità dei nostri sentimenti. (…) Stai pensando che se lui non mi si scaglia addosso per esaminarmi e scoprire perchè tutto d’un tratto mi sono rinchiusa in me stessa, e per chi lo faccio, molto probabilmente è perchè non mi ama abbastanza. Ma per me questo è amore.

E con quello sguardo mi chiedi ancora: chi sei? Non so vorrei essere chiunque il tuo sguardo vede in me. Sì, se solo non avrai paura di vedere – forse sarò.

Mi stringerai ancora più forte e mi bacerai con tutta l’anima, come se, così facendo, riversassi in me tutto quello che è racchiuso e celato in te, che si aprirà e si svelerà nel mio corpo, piano piano, finché tutto si scioglierà.

Vedo un uomo che non è un uomo e un bambino che non è un bambino. Vedo un uomo la cui maturità e la cui virilità sono come una cicatrice che si è chiusa e indurita sulla ferita del bambino. (…) Lettera dopo lettera sentivo che avrei potuto fare qualcosa per te; e non era un caso che tu ti fossi rivolto a me, perchè grazie al tuo intuito avevi capito che io avrei potuto guarire quella cicatrice, fino a rivelare il bambino, il tuo gemello luminoso e, ricominciando da lui, avresti potuto tornare ad essere l’uomo che sei, che eri destinato ad essere. Chi è quest’uomo? Temo che non mi permetterai più di scoprirlo. Posso solo indovinare che è tutto quanto insieme: adulto e bambino, uomo e donna, morto e vivo, e molte altre cose e molte altre persone – ma riuniti insieme, senza le divisioni artificiali e violente che esistono dentro di te. Perchè ai miei occhi, nel punto in cui tutte quelle “anime” si toccano, si mescolano e si uniscono senza che nulla le separi, sento che laggiu’ si trova il tuo vero io. Quando ti ho incontrato laggiù mi sono subito sentita riempire da te. Il mio corpo e la mia anima ti hanno parlato direttamente, oltre le tue parole, che non sempre amavo. Perchè laggiù tu mi ecciti veramente, mi stimoli, mi infiammi e mi fai male. E, quando, talvolta, mi hai permesso di stare laggiu’ con te mi sono sentita viva come non mi era mai successo con nessuno. Con nessun uomo.

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P.S.: David Grossman!!