LA STREGA DI PORTOBELLO…II parte

L’ho finito in poche ore questo libro…mi è piaciuto un casino…in più ci sono molti argomenti che mi toccano nel profondo…l’amore…l’anima…la Natura…la grafologia…il mistero…la magia…

  • Dio nascose le cose più importanti ai saggi, perchè essi non riescono a capire ciò che è semplice, e decise di rivelarle ai semplici di cuore.
  • Se si vuole trovare un modo per occupare il tempo, non servono molti sforzi. Ma come affrontare il vuoto totale? E’ forse impossibile rimanere senza fare niente?
  • Per vergare una semplice lettera dobbiamo riversare in essa tutta la forza che contiee, come se ne scolpissimo il significato. La mano che traccia il segno riflette l’anima di chi scrive.
  • Scrivere non è solo un atto per esprimere un pensiero, ma un gestoper riflettere sul significato di ogni parola
  • Perchè la pazienza è tanto importante? perchè ci costringe a prestare attenzione.
  • Prima dell aparola, c’è il pensiero. E prima di questo, esiste la scintilla divina che lo ha originato. Sulla terra, tutto – proprio tutto – ha un senso, e anche le cose infinitesimali vanno prese in considerazione.
  • La penna con cui stai scrivendo è solo uno strumento: non ha alcuna coscienza, segue la volontà di chi la impugna. E questo assomiglia molto a cio’ che chiamiamo ‘vita’. Tanti uomini si trovano sulla terra per ricoprire un ruolo, ma non capiscono che esiste una Mano invisibile che li guida. In questo momento, nelle tue mani, nella penna che traccia le lettere risiede ogni intenzione della tua anima.
  • Felice per quel mio commento, si concentro’ di nuovo su cio’ che stava disegnando: una farfalla colorata.
  • Arriva il momento in cui non c’e’ più bisogno di pensare a quello che si sta facendo: tu stesso divieni la lettera, l’inchiostro, la carta e la parola.
  • Per diementicare le regole bisogna conoscerle e rispettarle.
  • Se tutte le parole fossero unite, non avrebbero senso, oppure la loro comprensione sarebbe molto più complicata: è necessario che vi siano degli spazi.
  • La musica esiste solo perchè ci sono le pause. Le frasi vivono soltanto perchè ci sono gli spazi in bianco. Nel momento in cui mi fermo capisco che manca qualcosa.
  • Più di una volta avete detto che sono una persona inquieta per natura. Ma io non ho scelto di vivere in questa maniera: vorrei poter stare qui, tranquilla, a guardare anch’io la televisione. Eppure mi è impossibile: la mia mente si rifiuta di fermarsi. In alcuni momenti, penso di essere sul punto di impazzire: sento la necessità di danzare continuamente, di scrivere, di leggere qualsiasi cosa mi capiti sottomano.

 

….continua…

LA STREGA DI PORTOBELLO…COELHO

Leggere un libro speciale attraverso la mia mente…

53586bc9ccf43e86ef7d8fa86babf5f1.jpeg
  • Nessuno offre in sacrificio la cosa piu’ importante che possiede: l’amore. Nessuno consegna i propri sogni nelle mani di coloro che possono distruggerli.
  • Le persone credono a cio’ che desiderano
  • Se puo’ esistere una consolazione nella tragedia di perdere qualcuno che amiamo profondamente, essa è costituita dalla speranza – necessaria e insopprimibile – che forse è stato meglio così.
  • Nessuno puo’ manipolare un’altra persona. In un rapporto, entrambe le persone sanno cio’ che fanno, anche se poi una potrebbe lamentarsi di essere stata usata.
  • Dicono che le persone estroverse siano più infelici di quelle introverse, e devono compensare il loro stato mostrando a se stesse di essere contente, allegre, in pace con la vita.
  • …avrebbe pagato un costo ben più alto, se avesse represso la sua esuberanza. Sarebbe stata amareggiata, frustrata, preoccupata di “cio’ che penseranno gli altri”, e avrebbe continuato a ripetersi: “Prima risolvero’ queste faccende, poi mi dedichero’ al mio sogno”, sempre lamentandosi del fatto che “le condizioni ideali non arrivano mai”.
  • L’incontro con l’energia superiore è alla portata di chiunque, ma è lungi da coloro che riversano sugli altri le proprie responsabilità. Il nostro tempo su questa terra è sacro, e noi dobbiamo celebrarne ogni momento. Non ci sono più riti. Non si riesce più a trasformare le azioni ordinarie in manifestazioni sacre. Cuciniamo lamentandoci per la perdita di tempo, mentre potremmo trasmutare l’amore in cibo.
  • Le cose non sono assolute, ma esistono a seconda della percezione del singolo: spesso la maniera migliore per sapere chi siamo è quella di cercare di scoprire come ci vedono gli altri. Cio’ non vuol dire che faremo quello che si aspettano: ma almeno riuscire a comprendere meglio.
  • Quando la generosità del destino si dimostra molto grande, c’è sempre un pozzo dove tutti i sogni possono precipitare.
  • Avevamo tutto, tranne quello che più desideravamo: un figlio. Quindi non possedevamo niente.
  • In seguito appresi che si comportava sempre così: quel giorno, pero’, mi sentii l’uomo più speciale sulla faccia della terra.
  • Quanto più le stavo vicino, tanto più scoprivo la mia luce – perchè lei mi stimolava a dare sempre il meglio di me.
  • Abbandonarsi completamente all’amore significa rinunciare a tutto: anche al proprio benessere o alla propria capacità di prendere decisioni. Significa amare nel senso più profondo della parola. In realtà desideriamo mantenere il controllo assoluto di tutti i passi, avere piena coscienza delle nostre decisioni, poter scegliere l’oggetto della devozione. Con l’amore non è così: esso arriva, s’insedia e dirige tutto. Solo le anime forti si lasciano trasportare.
  • E’ quella medesima Gloria che ora mi chiede qualcosa di molto più facile e molto più generoso di una malattia – che io sia madre. Se aspetterò a lungo, non potrò essere compagna di mio figlio: la differenza di età sarà troppo grande e, allora, non avremo più tanti interessi in comune.
  • Quando il dolore si attenuò – e per questa sofferenza, c’è un solo rimedio: il tempo che passa – compresi che la vita mi aveva permesso di incontrare l’unica donna che avrei mai potuto amare davvero. Ogni secondo passato accanto a lei era valso la pena e, nonostante tutto ciò che era accaduto, avrei ripetuto ogni mio passo.
  • Ma oltre a guarire le ferite, il tempo mi ha mostrato qualcosa di curioso: nel corso di un’esistenza è possibile amare più di una persona, purchè usi l’accortezza di non tentare mai di paragonare le due esperienze: non si può misurare l’amore come se fosse una strada o l’altezza di un palazzo.
  • La vita mi ha insegnato a soffrire in silenzio.

…continua…

IL VERO BOLOGNESE

Perché, non raccontiamoci delle balle, il vero bolognese certe cose le sa.

Il vero bolognese forse non saprà scegliere quale delle 3T è la migliore, tanto sono belle tutte, ma sa per certo che la seconda va fatta in brodo. E che la terza non sta per Tangenziale.

Il vero bolognese lo sa, che quelle lì che spacciano per uscite sono in realtà stazioni della via crucis. Da percorrere con fede ogni santo giorno.

Il vero bolognese lo sa qual è il confine tra realtà e fantasia. Voi credete di farlo fesso, ma lui lo sa benissimo che quella cosa che chiamate spaghetti alla bolognese non esiste. Mi dispiace, non c’è verso, non esiste proprio.

Il vero bolognese, tra l’altro, prova l’impulso irrefrenabile di appendere per i maroni il ristoratore di turno, ogni volta che vede scritto sul menù quella roba lì.

Il vero bolognese però non lo fa, perchè fondamentalmente è un tipo pacifico. Un bonaccione. Un sempliz.

Il vero bolognese non ama alzare le mani. A dire il vero non ha nemmeno bisogno di star lì a dire troppe parolacce. Un bel socmel detto di gusto, è più che sufficiente.

Il vero bolognese vuota il rusco e dà il tiro , e sa che tu, tu che stai leggendo, o sei come lui o non capisci.

Il vero bolognese se ne dispiace, sinceramente.

Il vero bolognese, quello doc, sa cos’è la Sampìra , e può mostrarti tranquillamente al bus dla Iacma senza bisogno di scandalizzarsi.

Il vero bolognese, da cinno, andava ai Giardini Margherita con la certezza di poter vedere il leone e ad invidiare i bimbi che avevano una barchetta da poter far scorrazzare nella vaschetta. Guardava il pavone fare la ruota, i sederi rossi delle scimmie e, prima di tornare a casa, dava un po’ dei suoi popcorn ai daini e alle papere.

Sa che c’era solo il Bar Otello. Sa che cosa significa 1964. Sa che per molti, troppi, è poco più di un ricordo sbiadito. Un ricordo che fa rima con tremare il mondo fa.

Il vero bolognese lo sapeva già dal principio, che quest’anno si sarebbe giocato in serie B. Eppure ha trascorso l’estate a brontolare, a spendere parole su ingiustizia, complotti e ripescaggio. Si è incazzato pure. E parecchio. Ma mica è sceso in strada a far casino.

Perchè il vero bolognese sa che c’è di meglio da fare, lo sa bene che ci sono cose più importanti nella vita.

Il vero bolognese come vedete sa diverse cose: che Eneas portava i guanti, che Herbert Waas non era un pornoattore, che Mika Aaltonen non era un commesso dell’Ikea. Anche se a volte il dubbio gli è venuto.

Tre sono invece le cose che sa di Geovani. Che fece gol da centrocampo e che sua moglie si chiamava Andrea. Il vero bolognese sa anche che la terza cosa non esiste. Come quegli spaghetti di prima.

Il vero bolognese tutto questo lo sa.

Sa principalmente di essere un abitudinario, un pantofolaio. Uno che ha bisogno di certezze. Uno che non ama gli si spostino gli oggetti.

Sarà forse per questo motivo – e qui vengo al punto – che il vero bolognese sa soprattutto una cosa.

Quella fondamentale. Quella che da che mondo è mondo.

Il vero bolognese, in buona sostanza, sa che in via del Pratello 23, nel dubbio, suonare Serroni.

 

my life

Vi voglio bene!

Nessuno ti ricorderà per i tuoi pensieri segreti, chiedi al Signore le forza e la saggezza per saperli esprimere…e dimostra ai tuoi amici quanto ti importano.
                                                                                Garcia marquéz